Industria 4.0 Plus l’evoluzione di Iper e Super Ammortamento
Via al piano Industria 4.0 Plus a gennaio 2021
L’annuncio arriva dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in un’intervista rilasciata all’Ansa.
Industria 4.0 Plus punta ad un’operazione che vale dai 27 ai 30 miliardi di euro in 3 anni.
Se verranno attuate tutte le maggiorazioni del MISE, il tetto di incentivi salirà dai 7 miliardi attuali a 9-10 miliardi di euro di risorse per le imprese che investiranno in innovazione, green, ricerca e sviluppo, digitale, design e innovazione estetica e formazione 4.0.
Credito d’imposta Industria 4.0
Lo schema attuale conferma il meccanismo dei crediti di imposta prevedendo un incremento delle percentuali del contributo: dal 12 al 20% per il credito di imposta R&S con un tetto che sale da 3 a 5 milioni e un innalzamento dal 10 al 15% per progetti di innovazione finalizzati alla trasformazione digitale e alla transizione ecologica con limite massimo che passa da 1,5 a 2 milioni.
Ad oggi non si prevedono modifiche invece sia per l’innovazione finalizzata ad altri obiettivi che per il design (6%) e nemmeno per il credito di imposta per i beni strumentali (ex Iperammortamento).
Saranno incentivati invece i software legati alla 4.0 (dal 15% al 20%), i software funzionali alla digitalizzazione (dal 6% all’ 8 o al 10%) e i crediti di imposta formazione 4.0 con incrementi dal 30% al 50% su dimensione di impresa con inclusione di spese dirette (anche per l’imprenditore e non solo per i lavoratori).
Industria 4.0 Plus andrà ad accompagnare le altre misure che verranno inserite nella legge di bilancio.
Il piano Transizione 4.0 e Industria 4.0 Plus
Attueremo incrementi esponenziali delle percentuali di credito di imposta sugli investimenti, fino ad arrivare ad una “defiscalizzazione totale”, spiega Patuanelli.
Il progetto più ambizioso e anche più complesso da portare a termine riguarda l’estensione dei crediti di imposta per l’acquisto di beni strumentali con il meccanismo di cedibilità del credito alle banche ricalcando le orme del Super Bonus del 110% nell’edilizia con un accorciamento dei termini di fruizione del credito ad un solo anno o almeno 2 o 3 anni rispetto ai 5 anni attuali.