Economia Italiana post Covid
Come affrontare al meglio la sfida necessaria per ridare slancio all’economia e allo sviluppo.
“Made in Italy: The Restart – Il rilancio dell’economia italiana nel mondo post Covid”: 3 giorni di forum organizzato dal gruppo Sole 24 Ore insieme al Financial Times, ha evidenziato un importante patrimonio italiano d’imprenditorialità.
Tra gli obiettivi del forum capire come si possa avviare la spirale virtuosa indispensabile per rilanciare l’economia italiana post covid e per evitare che la montagna del debito pubblico travolga le speranze dei giovani e la serenità di chi ha macinato molte primavere.
La richiesta generalizzata è di concretezza, come hanno ricordato il vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Barbara Beltrame Giacomello, e il vice presidente per le filiere e le medie imprese, Maurizio Marchesini. La prima ha chiesto il rifinanziamento del fondo per l’internazionalizzazione delle medie imprese, mentre il secondo ha spezzato una lancia per il rilancio di Industria 4.0, condiviso dal ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
Le parole dei protagonisti
Il Paese ha bisogno «di uno shock positivo e i flussi di risorse del Recovery Fund se ben indirizzati possono essere uno shock positivo, un’occasione di riscatto dell’economia».
Da una parte viene evocato «un ruolo fondamentale del Governo e delle istituzioni» anche sul fronte del Recovery Fund, dall’altro «un gioco di squadra tra attori diversi, istituzioni, privati, imprese e banche. Ci sarà bisogno di un patto per l’Italia che provi a trasformare questa transizione verso modelli di business più sostenibili».
La condizione è che venga superata una caratteristica tutta italiana: l’iper critica esasperata, che troppo spesso impedisce di valorizzare i punti di forza del Paese. Il vaccino migliore sono la ricchezza del tessuto imprenditoriale, la vivacità dell’industria manifatturiera, la fantasia e la creatività di chi fa impresa.
Le condizioni quindi, ci sono ma c’è una necessità da non dimenticare. Risulterà decisiva, come sempre nella vita, la capacità di passare dalle parole ai fatti. Così come l’impegno è di liberare il Paese dai vincoli che, da troppo tempo, lo stanno soffocando.
Bonomi : presidente di Confindustria
«Con il Recovery Fund siamo di fronte a una grande opportunità per il Paese. All’iperammortamento nel 2017 la manifattura ha risposto in maniera molto importante, perché quando c’è uno stimolo molto positivo l’economia risponde. Industria 4.0 non è solo per noi ma con la crescita creiamo benessere per il Paese, un benessere che torna al territorio, perché gli imprenditori quel territorio lo vivono».
Patuanelli: ministro dello Sviluppo Economico
« Il rafforzamento del pacchetto Industria 4.0 e’ fondamentale nella nostra politica di sviluppo economico. Passare dal 12 al 20% il credito d’imposta in Ricerca e sviluppo, ampliare i massimali, cercare strumenti per ampliare ancora di piu’ la platea; soprattutto una forte campagna attraverso le associazioni di categoria perche’ le imprese utilizzino quello strumento perche’ le percentuali di utilizzo sono ancora troppo basse».
Prandini : presidente di Coldiretti
« Il mondo ha sempre più fame di italianità: per intercettare questa domanda crescente, però, bisogna creare le condizioni affinché i nostri prodotti siano sempre più riconoscibili, c’è necessità di un progetto che possa portare l’agricoltura italiana a recuperare il terreno perso per il Covid ed essere in prima fila nel mondo puntando sulla banda larga in ogni angolo d’Italia e sul meglio offerto dalla tecnologia».
Diego Della Valle: presidente del gruppo Tod’s
«l’imperativo categorico del fare impresa dev’essere la digitalizzazione»
Francesco Starace: dell’amministratore delegato dell’Enel
«servono nuove regole, anche europee, per ridare impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili»
Livia Cevolini, ceo di Energica Motor Company
«Grazie ai fondi del Recovery Fund si possono “traghettare” le piccole e medie imprese che «sono flessibili, elastiche, facendole diventare le locomotive del rinnovamento europeo o addirittura globale»
Maurizio Marchesini: vicepresidente di Confindustria.
«Stiamo chiedendo al governo di rilanciare in grande la digitalizzazione dell’industria, è quello che bisogna fare col Recovery Fund. Abbiamo chiesto di stabilizzare per tre anni i provvedimenti di tipo fiscale, rendere più attrattive le aliquote e applicare al 4.0 quanto fatto con l’ecobonus».